Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/56

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dominio che avete in Italia, siete forzati dar tanti amari disgusti con li fatti. Quanto poi all’ingiuria che dite di aver ricevuta dal signor Prospero, liberamente vi dico che di qualsivoglia smacco che vi sará fatto per somigliante cagione titolare non solo non ne farò mai risentimento alcuno, ma stimarò che ve lo siate comprato a denari contanti.

Allora il duca volea scusarsi col dire che dal suo re avea l’istruzione del modo che dovea tener con li baroni italiani nel particolar dei titoli, quando Apollo li disse che lo strapazzo spagnuolo sopra li Italiani non s’estendea eccetto che nei Napolitani e nei Milanesi, e soggiunse Sua Maestá che, se alli Spagnuoli la molta passione non accortasse la vista, benissimo conoscerebbono che li loro Grandi, i quali la stessa Spagna non può capire e che in Italia vogliono far il gigante, paragonati poi con i baroni romani, anche di mediocre statura, riuscivano nani. Allora una bianca nube come neve a poco a poco cominciando a ricuoprire la persona di Apollo, i sacerdoti che gli erano intorno s’avvidero che Sua Maestá voleva vaticinare, di modo che, tutti essendosi prostrati in terra, anco il duca con gli altri che avea seco fece il medesimo; allora da quella cava nube si udí uscir la divina voce di Sua Maestá, che con suono soavissimo cosi disse: — Vi pronostico, Spagnuoli, che con il vostro esoso e odioso modo di procedere un giorno violentarete la nobiltá italiana, maestra dei crudeli vespri siciliani, a machinarvi contro qualche sanguinolente compieta napoletana, essendo propriissimo costume del li Italiani con maggior rabbia vendicar li strapazzi delle parole, che le offese delle pugnalate, come quei che, avendo corta pazienza e lunghe mani, non solo sono nati con un cuore inchinatissimo alle risoluzioni grandi, ma con ogni sorte di crudeltá non prima sogliono vendicar le ingiurie, che quei che l’hanno fatte loro in tutto e per tutto se ne siino scordati ; e voi con vostra ruina grandissima allora provarete gli Italiani con l’arme nelle mani esser Orlandi paladini, quando piú vi sarete dati a credere ch’eglino sieno divenuti tanti asini da bastone.