Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/57

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RAGGUAGLIO XV

Il Boccaccio vien sfreggiato dal Salviati.

Leonardo Salviati, uomo per quanto comportano li tempi presenti e la qualitá dei moderni Toscani, assai insigne nelle buone lettere, due giorni sono fece un’azione, la quale da tutti i virtuosi in infinito è stata biasimata, percioché alle due ore di notte a capo il fòro massimo avendo affrontato Feccellentissimo signor Giovanni Boccaccio, prosator maggiore di Sua Maestá, gli diede molte ferite, con le quali lo deturpò e lacerò talmente, che i suoi piú domestici amorevoli, che dopo tanta calamitá l’hanno veduto, affermano non esser possibile riconoscerlo per quel Boccaccio tanto leggiadro che era prima; e quello che in infinito ha aggravato tanto eccesso è stato che il Salviati, non per disgusto particolare che abbia ricevuto dal Boccaccio ha commesso cosi brutto mancamento, ma ad instanza dei Giunti stampatori di Firenze, per avarizia di venticinque scudi che gli hanno donati per premio di cosi gran sceleratezza, di maniera tale che questa mattina il cavalier Leonardo Salviati, uomo nato di cosi insigne famiglia, nella pubblica ringhiera dei rostri, per aver incrudelito contro un suo cittadino, ad instanza d’altri, per denari, è stato dichiarato pubblico e notorio assassino.