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Vili

Le traduzioni.

La quarta sezione del voi. Ili accoglie l’ultima testimonianza dell’operositá del Boccalini scrittore: le traduzioni! 1 ). Parallelamente al suo vasto commento politico dei testi di Tacito, egli vagheggiò infatti di farsi degno volgarizzatore dello storico romano ed in un’epoca, che con tenue congettura può ritenersi non lontana dal 1595, intraprese la grave fatica; ma non giunse a condurla oltre il capo settimo del libro primo degli Annali , forse sgomento per la vastitá dell’impresa, forse distratto da nuove occupazioni pratiche e letterarie, forse infine distolto dall’apparire della magistrale versione del Davanzati (1596). Le poche pagine da lui vergate, giá da me riprodotte nella nota cit. (pp. 231-236), si conservano in minuta autografa ricca di pentimenti e di cancellature e priva della partizione in capitoli, da me supplita, nel cod. Chigiano O.II.15.B. (carte 1-7) della Vaticana.

Pure autografa, in bella copia con rarissimi ritocchi, è la traduzione boccaliniana dell ’Eunuco di Terenzio, che occupa l’ottavo dei nove fascicoli di cui si compone il cod. A.2175 della Biblioteca dell’Archiginnasio in Bologna. Nelle 63 carte (149-211) di cui esso si compone è trascritta integralmente — solo eccettuato il prologo polemico — la commedia latina, trasportata in un sapido volgare tutto intessuto di locuzioni popolaresche: considerazioni stilistiche e lo stesso dedicarsi dell’autore ad una fatica, quale questa appare, tanto lontana dagli studi cari alla sua maturitá, avvalorano l’ipotesi che si tratti di opera giovanile, composta intorno al 1580, negli anni in cui malvolentieri il Lauretano si piegava in Perugia od in Padova alle non amate discipline giuridiche e tentava evasioni verso il vagheggiato agone letterario. Nel trascrivere l’inedita versione, di cui nella nota citata (pp. 237-40) avevo solo offerto a titolo di saggio la seconda scena dell’atto II, ho potuto seguire con tutta fedeltá l’autografo, che una ulteriore revisione dell’autore ha reso pressoché immune da mende; solo ho dovuto qua e lá ritoccare l’imperfetta numerazione delle scene.

(1) Cfr. la mia nota Tacito e Terenzio nelle ignorate versioni di T. B., «Atti dell’Accad. delle Scienze di Torino», voi. 77, 1942-43, tomo II, pp. 221-240.