Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/73

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RAGGUAGLIO XXIV

La Stimma. delPillustrissimo Cardinal di Toledo non viene ammessa nella biblioteca di Parnaso.

L’iliustrissimo e reverendissimo Francesco Cordovese, Cardinal di Toledo, personaggio di esemplar vita e d’esquisitissime lettere sacre, e sommo filosofo, quegli che nell’etá sua piú di qualsivoglia altro concionatore con la viva voce ne’ pulpiti fece sommo onore alla parola di Dio, alcuni giorni sono comparve in Parnaso, ai confini di questo Stato incontrato da Alessandro d’Ales e da monsignor Cornelio Musso, vescovo di Bitonto, e per tutto ricevuto a spese di Sua Maestá. Quest’onorato letterato presentò i suoi scritti al venerando collegio dei virtuosi, e quei di filosofia furono ammirati nonché lodati; cosi anco i Commentari da lui composti sopra le cose divine da tutti i sacri scrittori con applauso straordinario furono ricevuti e, poco appresso, in una preziosa urna sotto al baldacchino furono portati alla biblioteca delfica e con il nome di tanto autore consecrati all’eternitá. Solo la sua Somma , ancorché dottissima, non fu ricevuta da quei virtuosi, li quali liberamente dissero, che di cosi fatte Somme nella biblioteca di Sua Maestá ne era copia tanto grande, che alcune di esse pareano superflue, poiché infiniti grandissimi teologi con tanta diligenza aveano trattate le materie appartenenti alla coscienza degli uomini privati, che aveano posta in compromesso la salute delle anime altrui per lo solo interesse di tre quattrini; e che il mondo grandemente desiderava di veder una compita Somma composta sopra la coscienza dei prencipi grandi, materia per la quiete dell’universo necessarissima e affatto omessa dai teologi, nella quale esattamente si discorresse sopra le azioni dei prencipi, con le quali cosi spesso pongono in confusione il mondo, empiendolo di latrocinii, d’assassinamenti e di tanti omicidii, che molti di essi, accecati dall’ambizione