Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/82

Da Wikisource.

dai miei re principati, ducati, marchesati e altri Stati grandi in dono, oltre che compravano l’amicizia loro con parentadi e con ogni sorte di liberalitá; ma ora, essendo cessata la paura, se i Papi con i titoli di Stati importanti vogliono ingrandir i parenti loro, fa bisogno che li comprino a denari contanti, e i sagaci re di Spagna, oltre l’oro prezioso delle preghiere, che vogliono che in ogni modo proceda per primo pagamento, li vendono poi molto salati. — Importanti interessi e gravi disordini sono questi che mi hai raccontato — disse Almansore, — ma tu, Regno di Napoli, che sei il magazzeno della seta, il granaro d’Italia, come vai cosi stracciato e sei tanto magro? — Mentre gli Spagnuoli, che nudi vengono di Spagna — rispose il Regno di Napoli, — dopo quattro giorni che sono arrivati in casa mia vogliono coprirsi tutti d’oro, fa bisogno che io spogli me per vestir tanti scalzi, oltre che, se vedessi la rapacitá dei viceré, che per rifarsi sono mandati in casa mia, e se ti fossero note le rapine dei secretari, di mille officiali e altri cortigianucci ch’egli conduce seco, tutti sitibondi del sangue mio, fortemente rimarresti meravigliato come sia possibile ch’io possa saziare l’arrabbiata e canina voragine di tanti affamati. Quanto alla poca carne che mi vedi addosso, dicono gli Spagnuoli che in un certo libro d’un Fiorentino, che ha dato le regole della crudele e disperata politica moderna, trovano scritto che, essendo io regno di conquista, a guisa di quei cavalli barbari, che solo sono adoperati per l’uso di correr i palii, devo esser mantenuto asciutto di carne. — I Milanesi — soggiunse allora Almansore,—come sono trattati?— Ancor essi — replicò il Regno di Napoli,—sono bagnati dall’acqua della quale tu vedi me tanto molle; solo questa differenza è tra noi, che in Milano piove, ove a casa mia ci diluvia. Le vere cagioni della diversitá di questi trattamenti sono le qualitá degli ingegni lombardi, dissimilissimi dai miei napolitani, percioché la nobiltá dello Stato di Milano per sua natura è bizzarra, libera, risoluta e lontanissima dal vizio, propriissimo dei miei Napolitani, dell’adulazione e dell’affettazione; ma cosi è pronta di mano e d’ingegno aperto,