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126 orlando innamorato [St. 59-62]

        Uscì Grandonio fuor de Barcellona;
     E fece poi Marsilio il giuramento
     Di seguir de Gradasso la corona
     Contra di Carlo e del suo tenimento.
     Esso in secreto e palese ragiona
     Che disfarà Parigi al fondamento,
     Se non gli è dato il suo Baiardo in mano;
     E tutta Francia vol giettare al piano.

        Già Ricciardetto con tutta la gente,
     È gionto dal re Carlo imperatore;
     Ma di Ranaldo non scia dir nïente.
     Di questo è nato in corte un gran romore.
     Quei di Magancia assai vilanamente
     Dicono che Ranaldo è un traditore.
     Ben vi è chi il niega, ed ha questi a mentire,
     E vol battaglia con chi lo vol dire.

        Ma il re Gradasso ha già passati i monti,
     Ed a Parise se ne vien disteso.
     Raduna Carlo soi principi e conti,
     E bastagli lo ardir de esser diffeso.
     Nella cità guarnisce torre e ponti,
     Ogni partito della guerra è preso.
     Stanno ordinati; ed ecco una matina
     Vedon venir la gente saracina.

        Lo imperatore ha le schiere ordinate
     Già molti giorni avanti, nella terra.
     Or le bandiere tutte son spiegate,
     E suonan gl’instrumenti de la guerra.
     Tutte le gente sono in piaza armate,
     La porta di San Celso se disserra;
     Pedoni avanti, e dietro i cavallieri:
     Il primo assalto fa il danese Ogieri.

15. Ml. et a qui a. — 19. P. i suoi. — 28. Mr. li stormenti. T. dalla.