Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/203

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[St. 27-30] libro i. canto x 193

        Ma nel presente tutti li disfida,
     Chiamando Radamanto e Saritrone;
     Polifermo et Argante forte iscrida,
     E Brontino dispreza e Pandragone;
     Ma più Agricane, che de li altri è guida,
     E il forte Uldano, e il perfido Lurcone;
     Con quisti il re di Sueza, Santaria:
     A tutti dice oltraggio e vilania.

        Or se arma tutto il campo a gran furore.
     Non fo mai vista cosa tanto oscura
     Quanto è quel populaccio, pien de errore,
     Che de un sol cavallier se mette in cura.
     Tanto alto è il crido e sì grande il romore,
     Che ne risuona il monte e la pianura,
     E spiegan le bandiere tutte quante;
     Dece re insieme a quelle vanno avante.1

         E quando Astolfo viderno soletto,
     Pur vergognando andârli tutti adosso;
     Argante imperator, senza rispetto,
     Fuor della schiera subito se è mosso.
     Largo sei palmi è tra le spalle il petto:2
     Mai non fo visto un capo tanto grosso;
     Schizzato il naso e l’occhio piccolino,
     E il mento acuto, quel brutto mastino.

        E sopra un gran destrier, che è di pel sôro,
     Con la testa alta Astolfo riscontrava.
     Il franco duca con la lancia d’oro
     For della sella netto il trabuccava:
     Ben fe’ meravigliar tutti coloro.
     Il forte Uldano sua lancia abassava,
     Che fu segnor gagliardo e ben cortese:
     Cugin carnale è questo de il Danese.

Boiardo. Orlando innamorato. Voi. I.

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  1. P. quante Dieci re insieme, e.
  2. T. ha tra; Ml. a tra.