Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/195

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[St. 11-14] libro ii. canto xi 185

11 Onde, biasmando tal disaventura,
     Via se ne vanno, e non san che se fare.
     Ciascuno aveva indosso l’armatura,
     Che a piede è mala cosa da portare.
     Or, caminando per quella pianura,
     Sopra de un fiume vennero arivare.
     Oltre a quella acqua, in un bel prato piano,
     Stava una dama col destriero a mano.

12 Da l’altra ripa, aponto ove si varca,
     Era la dama del destrier discesa;
     In mezo il fiume, sopra de una barca,
     Un’altra dama avea seco contesa.
     Quella di là quest’altra molto incarca
     De biasmi, e de ogni inganno l’ha ripresa,
     - Perfida, - a lei dicendo - a che cagione
     M’hai qua passata a ponermi in pregione? -

13 Altre parole usarno ancor tra loro,
     Sì come l’una dama a l’altra dice.
     Mentre che contendeano a tal lavoro,
     Orlando gionse in su quella pendice,
     Ed ebbe visto il destrier Brigliadoro,
     Che già gli tolse quella traditrice;
     Non so se aveti alla istoria il pensiero,
     Quando Origilla a lui tolse il destriero.

14 Quella Origilla che già sopra al pino
     Si stava impesa per le chiome al vento,
     E poi, campata dal bon paladino,
     Gli tolse Brigliadoro a tradimento;
     Nè molto dopo in Orgagna al giardino,
     Ove fu l’opra dello incantamento,
     Di novo ancor la perfida villana
     Li tolse il bon destriero e Durindana.

14 ]' ,.,. - IT. T., MI. e P. anco. — 29. T. e MI. in Orgngna.