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226 orlando innamorato [St. 51-54]

51 Ranaldo e Astolfo s’ebbe a proferire
     Alla difesa de Cristianitate,
     Per la sua fede e legge mantenire,
     Insin che in man potran tenir le spate.
     Seco non volse Orlando allora gire,
     Nè so dir la cagione in veritate,
     Se non ch’io stimo che superchio amore
     Li desviasse da ragione il core.

52 Il dipartir di lor non fu più tardo;
     Passarno insieme il mare a mano a mano.
     Ranaldo salì poi sopra a Baiardo,
     E ’l duca Astolfo sopra Rabicano.
     Orlando a Brandimarte fie’ riguardo,
     E molto il prega con parlare umano
     Che ritornasser Zilïante ed esso
     A star col patre, che ha la morte apresso.

53 Ma non si trova modo nè ragione
     Che Brandimarte voglia ritornare;
     Pur Zilïante se piegò; il garzone
     Di novo a Damogir tornò per mare.
     E Brandimarte è salito in arcione,
     Chè Orlando mai non vôle abandonare;
     Ambi passarno via quel tenitoro
     Sino al castello ove era Brigliadoro.

54 Al conte fu il destrier restituito,
     E fatto molto onor dal castellano.
     Il duca Astolfo prima era partito,
     E Dudon seco e il sir de Montealbano.
     Quel figlio del re Otone era guarnito
     De l’arme d’oro, e la sua lancia ha in mano,
     E cavalcando gionse una matina
     Al castel falso de la fata Alcina.