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286 orlando innamorato [St. 19-22]

19 Dopo lui pose a terra Prusïone,
     Quale era re de l’Isole Alvaracchie.
     Come da l’aria giù scende il falcone,
     E dà nel mezo a un groppo di cornacchie:
     Lor, sparpagnate a gran confusïone,
     Cridando van per arbori e per macchie;
     Così tutta la gente in quel torniero
     Fuggia davanti al paladin Rugiero.

20 Il re de Arzila, io dico Bambirago,
     Fu da Rugier colpito in su la testa;
     Costui portava per cimiero un drago:
     Con quel percosse il capo alla foresta.
     Sempre più viene il giovanetto vago
     Di ben ferire, e menando tempesta
     Pose Tardoco e Marbalusto al piano,
     L’un re de Alzerbe e l’altro re d’Orano.

21 E Baliverzo, il re di Normandia,
     Fo tratto dello arcione al suo dispetto.
     Quando Agramante e gran colpi vedia,
     Per meraviglia usciva de intelletto,
     Chè ’l re de Tingitana esser credia,
     Per l’arme che avea indosso il giovanetto;
     Ma prima nol tenea gagliardo tanto,
     Or ben li dava di prodezza il vanto.

22 Perchè sappiati il fatto ben compito,
     Ordinato è il torniero a tal ragione,
     Che non poteva alcuno esser ferito,
     Menando tutti e brandi de piatone,
     Ed altrimente a morte era punito
     Chiunque facesse al gioco fallisone.
     Di taglio nè di ponta alcun non mena:
     Sapea Rugiero e l’ordine e la pena.