19 Dopo lui pose a terra Prusïone,
Quale era re de l’Isole Alvaracchie.
Come da l’aria giù scende il falcone,
E dà nel mezo a un groppo di cornacchie:
Lor, sparpagnate a gran confusïone,
Cridando van per arbori e per macchie;
Così tutta la gente in quel torniero
Fuggia davanti al paladin Rugiero.
20 Il re de Arzila, io dico Bambirago,
Fu da Rugier colpito in su la testa;
Costui portava per cimiero un drago:
Con quel percosse il capo alla foresta.
Sempre più viene il giovanetto vago
Di ben ferire, e menando tempesta
Pose Tardoco e Marbalusto al piano,
L’un re de Alzerbe e l’altro re d’Orano.
21 E Baliverzo, il re di Normandia,
Fo tratto dello arcione al suo dispetto.
Quando Agramante e gran colpi vedia,
Per meraviglia usciva de intelletto,
Chè ’l re de Tingitana esser credia,
Per l’arme che avea indosso il giovanetto;
Ma prima nol tenea gagliardo tanto,
Or ben li dava di prodezza il vanto.
22 Perchè sappiati il fatto ben compito,
Ordinato è il torniero a tal ragione,
Che non poteva alcuno esser ferito,
Menando tutti e brandi de piatone,
Ed altrimente a morte era punito
Chiunque facesse al gioco fallisone.
Di taglio nè di ponta alcun non mena:
Sapea Rugiero e l’ordine e la pena.