Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/339

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[St. 51-54] libro ii. canto xix 329

51 Essendo in questo modo costumato,
     L’un giorno apresso a l’altro via camina.
     Già il paese de’ Persi avea passato,
     E la Mesopotamia che confina;
     Poi, lasciando li Armeni al destro lato,
     Soria vargò giongendo alla marina;
     E tutto questo ricco e bel paese
     Passò senza trovar guerre o contese.

52 Essendo gionto, come io dico, al mare,
     Nel porto di Baruti ebbe trovato
     Un bel naviglio, che volea passare;
     Ma troppo estremamente era ingombrato,
     Però che in Cipri convenea portare
     Un giovanetto re, che era assembrato
     A dimostrar ne l’arme il suo valore,
     Per una dama a cui portava amore.

53 Era re di Damasco il giovanetto
     Quale io ve dico, e nome ha Norandino,
     Ardito e forte e di nobile aspetto,
     Quanto alcun altro fosse in quel confino.
     Regnava, in questo tempo che io vi ho detto,
     Ne la isola de Cipri un Saracino,
     Che avea una figlia di tanta beltate,
     Quanta alcuna altra di quella citate.

54 Lucina fu nomata la donzella
     De cui io parlo, e il patre Tibïano.
     Sendo la dama a meraviglia bella,
     Era da molti adimandata in vano;
     E sol di sua beltate si favella
     Ivi de intorno per monte e per piano,
     Onde l’ama chi è longi e chi è vicino,
     Ma sopra a tutti la ama Norandino.

3. Mr. de Pertia. — 4. T. Meaopotama. — 7. MI. e richo. — 20. Ut./o. — 24. P. Quanto.