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334 orlando innamorato [St. 7-10]

7 E volendo esso andare a quel torniero,
     Ebbe la lor venuta molto grata,
     Cognoscendo ciascun bon cavalliero
     Per farli un grande onore a quella fiata;
     Avengachè Grifone è in gran pensiero,
     Perchè Origilla, sua dama, infirmata
     Era di febre tanto acuta e forte,
     Che quasi è stata al ponte de la morte.

8 Ma pure, essendo migliorata alquanto,
     Partì da lei, benchè gli fusse grave,
     Nè se puotè spiccar già senza pianto,
     Ed intrò con Costanzo alla sua nave.
     Indi passarno ove il fiume di Xanto
     Ha foce in mare, e con vento soave
     Gionsero in Cipri, come io vi ho contato,
     Ciascun bene a destriero e ben armato.

9 Molti altri ancora che io non vi racconto,
     Baroni e cavallieri e damigelle,
     Eran venuti, e tutti bene in ponto
     De arme e destrieri e de robbe novelle.
     Quando fu Norandino in Cipri gionto,
     Le cose de ciascun parvon men belle,
     Perchè è sì ben guarnito e adorno tanto,
     Che sopra gli altri ogni om gli dava vanto.

10 Nel porto a Famagosta poser scale,
     E via ne andâr di lungo a Nicosia,
     Quale è fra terra la cità reale,
     E Tibïano il seggio vi tenìa.
     Quivi con festa e pompa trïonfale,
     Con duci e conti e molta baronia
     Intrò il re di Damasco tutto armato,
     Con trombe avanti e bene accompagnato.