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346 orlando innamorato [St. 55-58]

55 Non creder che più vaga a gli occhi tuoi
     Paia che a gli altri questa bella dama;
     Ed estimar ne la tua mente puoi
     Che ogni om, sì come tu, de amarla brama.
     Quanto sei paccio adunque, se tu vuoi
     Aver battaglia con ciascun che l’ama,
     Perchè con tutto ’l mondo farai guerra;
     Chi non la amasse, ben serìa di terra.

56 Ma se tu mostri che sia tua per carta,
     O per ragion che non gli abbia altri a fare,
     Comandar mi potrai poi che io mi parta
     E che io non debba seco ragionare;
     Ma prima soffrirei de avere isparta
     L’anima al foco e il corpo per il mare,
     Che io mi restassi mai de amar costei,
     E se restar volessi io non potrei. -

57 Rispose alora il conte: - E’ non è mia.
     Così fosse ella, come io son de lei!
     Ma non voglio adamarla in compagnia
     E in ciò disfido il mondo, e boni e rei.
     Stata è la tua ben gran discortesia
     Che, avendoti scoperti e pensier mei,
     Fidandomi di te come parente,
     Poi me hai tradito sì villanamente. -

58 Disse Ranaldo: - Questo è pur assai,
     Che sempre vogli altrui villaneggiare;
     Da me non fu tradito alcun giamai,
     E ciascun mente che il vôle affirmare.
     Sì che comincia pur, se voglia ne hai,
     E pigliati a quel capo che ti pare:
     Se ben se’ tra baron tenuto il primo,
     Più d’uno altro uomo non ti temo o stimo. -

4. T. e Mr. amar la; MI. damar la. — 19. Il Virgili ad amarla. — 30. P. piglia da qual capo. — 81. MI. e Mr. tenuto se tra baroni: P. tenuto «et tra gli altri.