Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/367

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[St. 35-38] libro ii. canto xxi 357

         E come far se suole in cotal caso,
     Mirando ognuno or quella cosa, or questa,
     Fu visto il sangue il quale era rimaso
     Ne l’arme de Brunello e sopravesta.
     Per questo fu cridato: Ecco il malvaso
     Che occise Bardulasto alla foresta!
     Nè avendo ciò Brunello apena inteso,
     Da quei de intorno subito fu preso.

         Esso cianzava, e ben gli fa mestiero,1
     E sol la lingua gli può dare aiuto,
     Dicendo a ponto sì come Rugiero
     Con quelle arme nel campo era venuto;
     Ma sì rado era usato a dire il vero,
     Che nel presente non gli era creduto.
     Ciascun cridando intorno a quella banda,
     Sopra alle forche al re l’aricomanda.2

         Onde esso, che se trova in mal pensero,
     Del re e de gli altri se doleva forte,
     Narrando come era ito messaggero
     Per quello annello a risco de la morte.
     Gli altri ridendo il chiamano grossero,
     Poi che servigi ramentava in corte;
     Però che ogni servire in cortesano
     La sera è grato e la matina è vano.

         Proprio è bene un om dal tempo antico3
     Chi racordando va quel ch’è passato;
     Chè sempre la risposta è: Bello amico,
     Stu m’hai servito, et io te ho ben trattato;4
     E per questo Brunel, come io vi dico,
     Era da tutti intorno galeffato,5
     E ciascadun di lui dice più male,
     Come intraviene a l’om che troppo sale.

  1. Ml. e P. gli fa.; Mr. ben ha.
  2. T. e Ml. al re.
  3. P. servir di.
  4. Ml. E proprio e ben; Mr. Proprio e ben uno; P. Proprio è ben quell’un.
  5. Ml. e P. caleffato.