51 Il giovanetto, di valore acceso,
Di novo incominciò con voce pia
- Parmi - dicendo - aver più volte inteso
Che il primo officio di cavalleria
Sia la ragione e il dritto aver diffeso:
Onde, avendo io ciò fatto tuttavia,
Chè di campar costui presi pensiero,
Famme, segnor, ti prego, cavalliero.
52 E l’arme e il suo destrier me sian donate,
Chè altra volta da lui me fu promesso,
Ed anco l’ho dapoi ben meritate,
Chè per camparlo a risco mi son messo. -
Disse Agramante: - Egli è la veritate,
E così sarà fatto adesso adesso. -
Prendendo da Brunel l’arme e ’l destriero,
Con molta festa il fece cavalliero.
53 Era Atalante a quel fatto presente,
E ciò veggendo prese a lacrimare,
Dicendo: - O re Agramante, poni mente,
E de ascoltarmi non te desdignare;
Perchè di certo al tempo che è presente
Quel che esser debbe voglio indovinare;
Non mente il celo, e mai non ha mentito,
Nè mancarà di quanto io dico, un dito.
54 Tu vôi condurre il giovane soprano
Di là dal mare ad ogni modo in Francia;
Per lui serà sconfitto Carlo Mano,
E cresceratti orgoglio e gran baldancia;
Ma il giovanetto fia poi cristïano.
Ahi traditrice casa di Magancia!
Ben te sostiene il celo in terra a torto;
Al fin serà Rugier poi per te morto.