Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/436

Da Wikisource.
426 orlando innamorato [St. 35-38]

35 Sì come in prima, per la coda il prese,
     E verso il cavalliero anco se calla,
     Tornando pur di novo alle contese;
     Ma Brandimarte il gionse in una spalla
     Ed a terra mandò quanto ne prese,
     Nè già per questo il brando se aristalla,
     Ma giù callando a gran destruzïone
     Tutto lo fende insin sotto al gallone.

36 Come davanti se fôr tramutati,
     Questo è gigante e quello era dragone,
     E ben sei volte a ciò fôrno incontrati,
     Crescendo sempre più la questïone.
     Sei volte Brandimarte gli ha atterrati,
     Nè trova più rimedio quel barone,
     Onde dolente e con gran disconforto
     Senza alcun dubbio estima de esser morto.

37 Pur, come quel che molto era valente,
     Non avea al tutto ancor l’animo perso,
     Anci con gran ruina arditamente
     Mena un gran colpo orribile e diverso,
     E gionse a mezo il busto del serpente
     Dietro da l’ale, e tagliollo a traverso.
     Quando il gigante vide quel ferire,
     Trasse via il resto e posese a fuggire.

38 Verso la porta, ove è la sepoltura,
     Fugge il gigante forte lamentando,
     Chè di quel che gli avenne avea paura.
     Il cavallier gli pose in testa il brando,
     E partil tutto insino alla cintura,
     Onde lui cadde alla terra tremando;
     Poi che in tal forma del compagno è privo,
     Moritte al tutto e non tornò più vivo.