Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/438

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428 orlando innamorato [St. 43-46]

43 Chi fu il maestro, non saprebbi io dire,
     Il quale avea quel muro istorïato
     De le gran cose che dovean venire,
     Nè so chi a lui l’avesse dimostrato.
     Il primo era un segnor di molto ardire,
     Benchè ha lo aspetto umano e delicato,
     Qual per la Santa Chiesa e per suo onore
     Avea sconfitto Rigo imperatore.

44 Apresso alla Ada ne’ prati Bressani
     Se vedea la battaglia a gran ruina,
     E sopra al campo morti li Alemani,
     E dissipata parte gibillina.
     L’acquila nera per monti e per piani
     Era cacciata misera tapina
     Dal volo e da gli artigli de la bianca,
     A cui ventura nè virtù non manca.

45 Era il suo nome sopra alla sua testa,
     Descritto in campo azurro a lettre d’oro;
     Benchè la istoria assai la manifesta,
     Nomar se debbe di virtù tesoro.
     Molti altri ivi eran poi de la sua gesta;
     E de’ gran fatti e de le guerre loro
     Tutta era istorïata quella faccia,
     Che è da man destra a lato alla gran piaccia.

46 Ne la seconda vi era un giovanetto,
     Che natura mostrò ma presto il tolse;
     Per non lasciar qua giù tanto diletto,
     Il cel, che ne ebbe invidia, a sè lo volse;
     Ma ciò che puote avere un om perfetto
     De ogni bontate, in lui tutto se accolse:
     Valor, beltate e forza e cortesia,
     Ardire e senno in sè coniunti avia.

8. T. e MI che dovean. — 5. T. e MI. segnar; P. omm. un. — 8. MI. Arrigo; T. Rico. — 19. MI. e Mr. te; P. V ammnnifeata. — 32. T. convinti.