Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/463

Da Wikisource.
[St. 19-22] libro ii. canto xxvii 453

19 Per il dover fo lui mosso di saldo,
     E più dai preghi della giovanetta,
     Onde da lui mandò presto uno araldo,
     Ove era la battaglia, e un suo trombetta;
     E là trovarno Brandimarte caldo,
     Più che ancor fosse, a far la sua vendetta.
     Ma come il real bando a ponto intese,
     Lasciò la zuffa, tanto fu cortese.

20 E venne con gli araldi in compagnia
     De Teodoro al pavaglion reale
     (Costui già il regno de gli Armeni avia;
     Morto era il patre a corso naturale),
     E lo trovarno a mezo de la via,
     Con molta gente e pompa trïonfale,
     Intra quelle due dame, ogniuna bella:
     Qua Fiordelisa e là sta Doristella.

21 Ricevutolo in campo a grande onore,
     Re Teodoro il tutto gli contò,
     Cominciando al principio del suo amore,
     Insino al giorno ove gionti son mo;
     E poi elesse un degno ambasciatore,
     Che a Dolistone e Perodia mandò,
     Per voler pace e amendar quel che è fatto,
     Pur che abbia Doristella ad ogni patto.

22 La cosa era passata in tal travaso
     Quale io ve ho detto, e tal confusïone,
     E Fugiforca e’ pur preso è rimaso,
     Chè un tristo mai non trova bon gallone.
     Legato ancor si stava quel malvaso
     Con le mano alle rene in sul ronzone,
     E Brandimarte, che l’ebbe trovato,
     Dimandò al re che fusse ben guardato.

3. MI. la vi ; P. là lui. — 10. T. e MI. pavaglion. — 16. MI. e Mr. ttava. — 20. P. gionto. — 27. MI. e P. omxn. «. — 80. MI. man; Mr. mane.