Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/87

Da Wikisource.
[St. 71-74] libro ii. canto iv 77

71 Poi che la Fauna fu nel prato morta,
     Ver tramontana via camina il conte,
     E poco longi vide la gran porta,
     Che avea davanti sopra un fiume un ponte.
     Su vi sta quel che ha tanta gente morta,
     Col scudo in braccio e con l’elmo alla fronte;
     Par che minacci con sembianza cruda,
     Armato è tutto ed ha la spada nuda.

72 Orlando se avicina a quel gigante,
     Nè de cotal battaglia dubitava,
     Perchè in sua vita ne avea fatto tante,
     Che poca cura di questa si dava.
     Quello omo smisurato venne avante,
     Ed un gran colpo de spata menava.
     Schifollo il conte e trassese da lato,
     E quel ferisce col brando affatato.

73 Gionse al gigante sopra del gallone,
     Non lo diffese nè piastra nè maglia,
     Ma, fraccassando sbergo e pancirone,
     Insino a l’altra coscia tutto il taglia.
     Ora se allegra il figlio di Melone,
     Credendo aver finita ogni battaglia,
     E prese de l’uscir molto conforto,
     Poi che vide il gigante a terra morto.

74 Quello era morto, e ’l sangue fuora usciva,
     Tanto che ne era pien tutto quel loco;
     Ma, come fuor del ponte in terra ariva,
     Intorno ad esso s’accendeva un foco.
     Crescendo ad alto quella fiamma viva
     Formava un gran gigante a poco a poco;
     Questo era armato e in vista furibondo,
     E dopo il primo ancor nascìa il secondo.

15. MI. Schiffò; P. SehiffoUo. — 29. P. alio poi la.