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84 | orlando innamorato | [St. 11-14] |
11 Aveva il conte una forza tamanta,
Che già portava, come Turpin dice,
Una colonna integra tutta quanta
D’Anglante a Brava per le sue pendice.
Or, come gionto fu sotto la pianta,
Tutta tremò per sino alla radice.
Le sue gran pome, ciascuna più greve,
Vennero a terra e spesse come neve.
12 Il conte va correndo tutta fiata,
E de gionger al tronco ben s’appresta,
Chè già tutta la terra è dissipata,
Nè manca di cader l’aspra tempesta.
Ora era carca tanto quella grata,
Che sol di quel gran peso lo molesta,
E se ben presto al tronco non ariva,
Quella roina della vita il priva.
13 Come fu gionto a quella pianta gaglia,
Non vi crediati che voglia montare;
Tutta a traverso de un colpo la taglia:
La cima per quel modo ebbe a schiantare.
Come fu in terra, tutta la prataglia
D’intorno intorno cominciò a tremare;
Il sol tutto se asconde e il celo oscura,
Coperse un fumo il monte e la pianura.
14 Ove sia il conte non vede nïente,
Trema la terra con molto romore.
Eravi per quel fumo un fuoco ardente,
Grande quanto una torre, ancor maggiore;
Questo è un spirto d’abisso veramente,
Che strugge quel giardino a gran furore,
E, come al tutto fu venuto meno,
Ritornò il giorno e fiesse il cel sereno.
3. Mr. coUonna. — H. MI. e Mr. terra e. — 20. MI. schiatare; T. schiat- tare. — 23. P. il del t' otcura. — 28. T., MI. e Mr. omm. e. — 32. T. fisse.