![]() |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | ![]() |
ma amate si ch’amore
disdegno, e non pietade, al cor vi spiri.
10 t’amo Aminta; o Niso,
e tu non m’odii addunque? Io t’amo, o Niso;
dunque non m’odii, Aminta?
Oimè, se non m’odiate,
voi certo non m’amate:
ch’amor non è là dov’ei non ispira,
quando ? chiede ragion, disdegno ed ira.
O miei traditi amanti,
deh tra voi si contenda,
non chi di voi, morendo,
ridoni a me la vita,
ma si contenda solo
chi debba esser di voi a la mia morte
il feritor primiero.
Deh venitene omai,
ch’a la mia morte anch’io sarٍ con voi
congiurata, e ciascuno a suo talento
ogni poter v’impieghi.
Voi la mano ed io ? sen; voi l’arme, io l’alma:
voi m’aprirete il core,
io ne trarrٍ la vita.
Cosi voi col ferire, io col morire
farem di nostre offese alta vendetta.
SCENA VII
Filino, Celia, Aminta, Niso.
Fil.E tu se’ qui? Correndo
non ti vedeva, o Celia.
Deh non sai? La tua Clori...
oimè!...
Celia.Che rea novella