Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/119

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          ATTO QUINTO
          producitor fecondo?
          Mel.Dirٍl; ma voi deh rimirate intanto
          s’alcun d’essi n’appare.
          Hanno per legge i traci
          che la reale imagine
          del superbo tiranno,
          ovunque ella si veggia, ella s’adori,
          pena la vita a chi per caso od arte
          spregia, come che sia, l’idolo atroce.
          Nar.Iniqua legge: mira
          حse l’alterezza umana
          sa ben alzar le corna, e torreggiante
          cozzar infin col ciel.
          Niso.Segui, pastore.
          Mel.Or giva il capitلn con le sue genti
          per li fanciulli del tributo al tempio,
          ed io colà nascoso
          per la fratta il mirava,
          quand’un de’ suoi, ch’appunto
          venia da questa parte,
          a lui si fé’, dicendo:
          — Mira, signor; —e’n mano
          gli die non so che d’oro:
          altro fra quella siepe
          io non iscersi ; appena
          potei vederne il folgorar de l’oro.
          — Ed ecco, ecco (diss’egli)
          l’imagine real, cui poco dianzi
          in riva d’un torrente, oh sacrilegio!
          ho ritrovata in terra. —
          Gli altri, d’ira fremendo,
          non so se per furore o per usanza
          tutte le vesti allora
          si lacerar d’intorno; il capitano,
          preso colui per man, seco parlando
          con inarcate ciglia,