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vanno i bambin suggendo
da le mamme dolenti
più lagrime che latte.
Fa lor corona intorno
la turba di que’cani:
vagheggiansi la preda, e ’mpazïenti,
or ch’a le vele loro
spiran l’aure seconde,
bestemmiano lo ’ndugio.
Orm.Oh tributo inumano!
oh miseria infinita!
ad altrui generar i propri figli,
e convenire a’ padri
piagnere al nascer lor più ch’ai morire!
Nar.D’altra miseria i’ parlo.
È il tributo inumano;
ma di nuova fierezza,
e forse anco più cruda,
esser de’ già quel tempio
sanguinoso teatro.
A l’idolo crudele
d’uno spieiato nume,
a la sdegnata imago
del superbo tiranno
or ora è gito Oronte
ad immolar duo giovanetti amanti.
Orm.Oh dèi del cielo! e fien di sangue umano
i nostri altari indegnamente aspersi?
Sir.Ah veggio, veggio il tempio
tutto scuotersi d’ira.
Non puٍ soffrir cotanto:
forza è pur ch’e’rovini, e sopra gli empi
l’alte mura, cadendo,
del precipizio lor faccian vendetta.
Orm.Ma quai cagion, quai empio rito muove
la scelerata spada