Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/221

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Io t’amo, Aminta; o Niso, e tu non m’odii addunque? Io t’amo, o Niso; dunque non m’odii, Aminta? Uimè, se non m’odiate, voi certo non m’amate: ch’amor non è là dove ei non ispira, quando ? chiede ragion, disdegno ed ira. (Atto IV, se. 6). Questa ragione addunque in più stretta forma riducendo, diciamo che l’amor perfetto richiede fra l’amante e l’amato somma unione di volontà in tutte le cose. Ma un amante non puٍ aver la volontà sommamente unita con più d’un amato in tutte le cose, anzi né pur anche in quella che più che tutte l’altre tocca l’essenza dell’amore, ch’è la lealtà, poiché ciascun amato vuoi esser amato solo; addunque l’amor di più d’uno non puٍ esser perfetto amore. Argomento, il quale ad un mio signore d’altissimo ingegno e di singolarMottritm pare il più forte che in questo soggetto si possa addurre. Egli l’ha per indissolubile: ed io, che credo al suo giudicio, diffiderei di potermene sbrigare. Nondimeno m’ha comandato ch’io mi prepari alla risposta, si che, per obbedire all’autorità sua, tenterٍ di far quello che per credere al suo giudicio diffiderei di poter fare. Con tre proposizioni, addunque, mi sforzerٍ di sodisfare a quell’argomento, le quali anderanno direttamente a rispondergli: la prima alla maggiore dell’argomento, la seconda alla minore, la terza ad ambedue. Attendete. La mia prima proposizione è ch’alia perfezion dell’amor d’amore non si richiede fra l’amante e l’amato cotanta unione, ch’essi non possano alcuna volta, in alcune cose, ed anche in quelle che non son leggieri, aver volontà diversa. E non vi paia strano, perché la ragione è pronta. Maggior unione di volontà si ritruova nell’amor d’amicizia che nell’amor d’amore: che perٍ gli amanti son d’Aristotale detti queruli, ma l’amico alter ego. Onde con buoni sentimenti e latini e francesi ed altre lingue non sanno con più cara e più dolce voce lusingando