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un di, mentr’ io sdegnosa ’
la riprendea di core
senz’amor dispietato.
— O Serpilla, Serpilla,
(mi rispose piangendo)
senz’amante son io, non senz’amore.
Amo d’altre contrade
altro pastore, e tale
che, benché fors’estinto
giaccia sotterra, i’ vo’ perٍ che solo
il cener di quell’ossa
sia l’esca del mio foco. —
¦ O fanciulla gentile,
felice a cui è dato
arder sol d’una fiamma!
Celia.Oh me infelice!
Serp.Or che ti duole? è forse
la ’nfedeltل d’un disleale amante
l’empia cagion del tuo dolore?
Celia.Ah taci,
taci, Serpilla, e non voler ch’io scopra
l’orror de la mia piaga.
Serp.Or non m’apposi?
Ah cosi va, figliuola!
Nel cor de l’uom vedrai
pullular gli Amoretti
a guisa di colombi,
ove mentre che l’uno
ha l’ale grandi e vola,
spunta a l’altro la piuma:
l’un tronfio e pettoruto
va toneggiando e ruota,
l’altro col petto ’n terra
vieti pigolando e serpe:
nasce l’uno da l’uova
mentre l’altro si cova.