Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/114

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sian nati molti altri uomini senza pari al mondo, ma a parlarne rinuncio. Che dirò della forza d'animo dei nostri concittadini d'un tempo? quanti e quali martiri diedero alla fede di Cristo che nella nostra città e altrove riportarono gloriose vittorie? Vitale, nostro concittadino, e Sebastiano che predicarono la fede cattolica, quegli a Ravenna, questi a Roma, meritarono in queste città la corona del martirio. Protasio e Gervasio, figli di Vitale, predicanti a Milano, patirono pure il martirio per la fede di Cristo. Maurilio, vescovo, predicò nell'Anjou, Simpliciano, nostro arcivescovo, colle sue prediche a Roma reintegrò la Chiesa romana, che era divisa da molte eresie, e molti convertì alla fede. Gajo, fustigato, fu da qui mandato in esilio. Castriziano, milite novizio nel campo della religione, ottenne molte conversioni. E Calimero, per aver predicato e convertito infedeli, fu accecato, per la sua fede, flagellato, condannato all'esilio, gettato in un pozzo col capo all'ingiù, ed ebbe infine la corona del martirio. Il beato Materno, cacciati da Tortona gli idolatri, vi predicò, e sostenne per la religione molte avversità. Il beato Dionigi, arcivescovo di Milano, esiliato, gettato in un orrido carcere, fu alfine per la fede di Cristo consacrato al martirio. E il beato Ambrogio, uno dei quattro dottori della Chiesa, ridusse molti sperduti sulla via della verità, convertì il beato Agostino e liberò la nostra città dagli Ariani. Il beato Senatore predicò la religione Cristiana in Oriente. Ambro- gio