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centurione, nostro concittadino, fu martirizzato a Ferentino (92). La beata Sofia, oriunda della nostra città, e le sue tre figliuole furono in Roma così insigni predicatrici da convertire più di sedicimila persone d'ambo i sessi. Tutti questi atleti della religione furon nostri concittadini. E ve ne furono tanti altri che se volessi, ad uno ad uno, ricordarli darei noia ai leggitori. XIX. - Ma non credo si debba tacere che la nostra città generò non solo uomini di singolar forza e valore, ma anche uomini dotati dalla natura di rara saggezza. Tra questi ultimi, che son moltissimi, ne ricorderò uno solo, il nobilissimo cavaliere, nostro concittadino, Guglielmo Pusterla, che molte persone oggi ancora viventi conobbero, il quale, senza aver studiato, ne sapeva più di tutti, dotti e indotti. Quasi tutto quello che un uomo senza studi può conoscere egli conobbe. Non si credeva che nei nostri paesi alcuno gli fosse pari in sapienza, tanto che, quando era Podestà di Bologna, accanto a dottori di leggi, questi, vedendo un uomo illetterato saper tante cose, lo chiamavano per antonomasia "il sapiente de' laici" (93). E altrettanto, se volessi andar per le lunghe, potrei dir di molti altri letterati o illetterati. XX. - Descritte le virtù militari dei milanesi, vediamo ora la magnificenza delle armi e dei guerreschi ornamenti che portano nelle loro spedizioni. In qual mai città del mondo si può trovare un popolo così decorosamente armato di ferro? Non lo si troverà mai, o ben di rado. Non