Pagina:Boselli - Discorsi di guerra, 1917.djvu/135

Da Wikisource.

115

la pace dovrebbe fondarsi, sono nobilissimi principi: ma dove hanno essi attinto che questi principii siano accettati dai Governi dagli Imperi centrali? (Approvazioni).

Io lo ignoro.

Vogliono essi, o può volere la Camera, che in questo argomento della pace l’Italia prenda delle iniziative che non sieno inspirate, ponderate, trattate in ogni loro parte di pieno accordo con i nostri Alleati?

In sostanza, da questa Camera non deve uscire voto alcuno il quale possa far credere che noi non siamo in piena concordia coi nostri Alleati (Applausi)....che noi abbiamo un pensiero che non sia pensiero degli Alleati.

Non basta dire che non vogliamo la pace separata, perchè non la possiamo volere per un trattato scritto: conviene dire ai nostri Alleati che non abbiamo l’animo separato, e cioè che non è solo il trattato che ci vincola, ma che è l’animo nostro. (Vivi applausi).

E volete nel vostro patriottismo, perchè il patriottismo non è patrimonio esclusivo di alcuno (Bene! Bravo! all’estrema sinistra), ....volete nel vostro patriottismo un voto qualsiasi che non corrisponda al fervore col quale si combatte nelle trincee e sui mari? (Benissimo!)

Volete che esca da questa Camera un voto il quale svigorisca le energie dell’esercito e del paese in questo momento supremo? (Vivissime approvazioni — Applausi al centro e a destra — Rumori all’estrema sinistra).

MODIGLIANI, Vi manderemo le lettere dei soldati! (Rumori — Commenti).

BOSELLI, presidente del Consiglio. Ascoltatemi come io ho ascoltato i vostri discorsi, anche in quelle parti che non furono amabili per me. (Ilarità).


9-Discorsi di guerra