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ad esempio ed ispirazione nazionale. (Applausi vivissimi). Qui veramente v’è concordia di mente e di cuore. Ed è bene che qui viga ed operi la concordia nazionale che io non cesserò mai di invocare e che se è continua, intima, solidale, indissolubile nel Governo, deve essere fattiva, operosa, sincera nel paese, perchè sarà quella che deve darci la vittoria definitiva. Chi mi ha preceduto ha parlato dell’opera delle donne ed ha detto così bene che poco a me resta a dire. Signore, io lo so che voi siete infaticabili, ma consentite che io rivolga anche il pensiero a quelle altre donne che nei campi e nelle officine pareggiano le virtù vostre. Noi dobbiamo alla donna ringraziamenti e compensi, a voi morali, a quelle, materiali. L’opera della donna in questa guerra ha dimostrato che ormai, e qui non parla il Presidente del Consiglio, ma parla l' uomo privato, all’azione dei governanti di sesso maschile deve essere associato l’elettorato della donna. Insisto nel rilevare che è l’uomo che parla e non la persona rivestita dell’altissimo ufficio che ho l’onore di ricoprire. Tutte le opere vostre sono meravigliose, ma a me piace insistere sull’opera di propaganda civile e politica che proprio le donne possono compiere.

La guerra a molte cose ha giovato; ha giovato alla unità nazionale e noi lo vediamo fra i soldati di tutta Italia accomunati da un unico sentimento sul campo di battaglia. Ha giovato specialmente a coloro che in ogni atto della loro vita, nella politica o nel commercio, mettono sovra ogni altro il culto libero della patria.

E perciò la guerra ci ha reso migliori. Non posso seguire tutte le opere ma non posso trascurare di ricor-