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avrà lume e conforto. Per tutto ciò, per questa discussione, onorevoli deputati, il paese stesso vi sarà grato, come grato vi è il Governo.

Io prego i deputati i quali presentarono le mozioni o gli ordini del giorno intorno alle licenze agricole di non insistere nelle loro proposte, ma di prendere atto delle dichiarazioni dei ministri della guerra e della agricoltura.

Le ragioni delle loro proposte apparvero evidenti agli occhi di tutti, ed ebbero il consenso di tutta la la Camera; ma tutta la Camera e gli stessi onorevoli proponenti sanno ed ammisero che di fronte a queste ragioni di altissima importanza vi sono le ragioni della suprema necessità della nostra guerra e della nostra vittoria, che dominano e debbono dominare ogni altra aspirazione, ogni altra proposta, ogni altra decisione. (Approvazioni).

Entro i limiti di queste altissime necessità, per la guerra e per la vittoria, il Governo manterrà (e questo dico soprattutto all’onorevole Dello Sbarba, il quale, dopo le dichiarazioni del ministro della guerra, chiese che fossero meglio precisate), il Governo manterrà esattamente e intieramente le decisioni annunciate dal ministro della guerra e concordate con lui dal ministro dell’agricoltura: manterrà queste promesse, ed esse avranno effetto in tempo, recidendo le vane formalità (Bene!), in guisa da corrispondere ai bisogni delle varie coltivazioni e delle diverse regioni d’Italia. (Approvazioni).

Anzi, posso dire, a nome del ministro della guerra, che egli non solo manterrà ciò che ha promesso, ma, sempre, entro i limiti ai quali ho accennato e che hanno