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ministrazione della guerra e l’amministrazione dell’agricoltura del quale parlò ieri l’onorevole Dugoni.

Delle colonie parleremo a suo tempo. (Ilarità). Quanto alle pensioni di guerra, sarà questo un argomento cui il Governo rivolgerà sollecita e larga e particolare e giusta attenzione, confortato anche dagli studi dotti e preziosi che intorno a simili provvidenze andò e va svolgendo da qualche tempo l’onorevole Luigi Rava, vigile, sollecito, efficace promotore delle giuste ed urgenti riforme.

Per i richiamati già disse ieri il collega del tesoro che giornalmente si spende la somma di due milioni, e se sarà mestieri meglio assicurare che le forme delle concessioni dei sussidi sieno corrispondenti sempre alla giustizia e al bisogno, al di sopra degli inconvenienti che possono nascere per le parzialità locali, il Governo penserà anche a questo, e penserà a tutto ciò che si possa fare per i provvedimenti benefici a quei profughi dei quali più oratori hanno parlato con calde e commosse raccomandazioni.

L’onorevole Turati ancora una seconda volta o una terza... non lo so bene, tornò sull’argomento della censura, argomento molto difficile: e neppure intorno ad esso è questo il momento che io possa fare lungo discorso.

La censura non è un’istituzione permanente: è un’istituzione che va giudicata come di equilibrio instabile, direi così, secondo gli atteggiamenti che le circostanze prendono successivamente, secondo i tempi. E una questione nella quale la ragione politica si incontra con la ragione giuridica, il diritto della Patria col diritto della libertà.

Occorre trovare dei limiti, ed io posso assicurare la Camera che la censura, istituzione necessaria in tempo