Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/104

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nostri nemici è sempre stato come io ho avuto l’onore di significarvelo a Castiglione, che il Re di Napoli vi faccia passare 30,000 uomini. Vi sarà ancora un’altra armata destinata a coprire la campagna romana dalla parte del Mediterraneo, e ad intraprendere di concerto con gl’Inglesi, l’attacco di Livorno. Io vi mando qui incluso uno stato, tale quale si è pubblicato, del cordone delle truppe napoletane situate alla frontiera. Il numero n’è esagerato, che deve essere di circa 60,000 uomini, ma indica molto bene il sito, e la distribuzione. Vi mando ancora la nota di un Danese che viene di Napoli, la quale è vera, e giudiziosa. Ho luogo di credere, senza esserne perfettamente certo, che il trattato di alleanza fra Roma, e Napoli non solamente è stato convenuto, ma ancora firmato. Il Marchese del Vasto ha certamente detto ad una persona degna di fede (da cui lo so) che il corriere che è passato di qui, son già quattro giorni, venendo da Napoli per ritornare a Parigi, porta al Principe di Belmonte l’ordine della sua Corte di notificare al Direttorio Esecutivo di firmare dentro lo spazio di ventiquattro ore il trattato di pace con Napoli tale quale questa Corte lo domanda, comprendendovi ancora il Papa, a cui si dovrebbe restituire tutto ciò che gli è stato usurpato, senza di che il Pr. Di Belmonte dovrebbe ritirarsi da Parigi, e la tregua resterebbe rotta. Nel caso in cui il Direttorio accettasse il suddetto trattato, la Corte di Roma, e quella di Napoli s’impegnano a osservare la più perfetta neutralità, durante questa guerra. Una tale insolenza non mi sorprenderebbe. Se Acton sottoscrivesse un trattato duro, ed umiliante non potrebbe più conservare il suo ascendente a Napoli. In questa guisa egli sostiene i suoi padroni, coll’attrattiva dell’illusione, ed allontana di tanto più la sua disgrazia. Egli non azzarda che il Reame, di cui poco si cura, e lo Stato Ecclesiastico. Se la vostra armata lo sottomette fuggirà in Inghilterra che gli sarà sempre grata d’aver prolungato la resistenza.

O si è affatto pazzi nell’Italia inferiore; o questa fierezza ha delle speranze dalla parte di Alemagna, o si appoggia a dei complotti nell’interno, che io non posso