Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/130

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che difficoltà alla porta, io trattai duramente la guardia; ed entrai con la carabina tesa, e a gran trotto con i dragoni. Degli uffiziali inviati dal Provveditore avrebbero voluto condurmi agli alloggi, che avevo espressamente fatto preparare nel mercato, e nel lazzeretto della città bassa; io espressi loro il desiderio di parlare al Provveditore medesimo; essi mi manifestarono l’impossibilità di entrare con tutta la mia scorta nella città alta: senza insistere, finsi dì limitarmi a 25 uomini, e diedi in segreto l’ordine al resto di seguitarmi tanto da vicino, che in due minuti di galoppo, mi potessero raggiungere, e mandai all’infanteria, quello di entrare a passo di carica nella città, e di seguire il movimento. Arrivato per una molto ripida salita alle porte della città alta, fu aperta la barriera, ed abbassati i ponti-levatoi; io mi slanciai sul primo che fu calato, la mia scorta mi seguiva: fu aperta la porta, ma dimandandomisi di rialzare i ponti, dietro di me; io ricusai, restando sul ponte, esigendo che le mie comunicazioni restassero libere. Mi fu negato: io parlamentai, e minacciai; corsero dal Provveditore: arrivò la cavalleria, e tosto s’impadronì dei ponti, delle porte, dei posti e delle saracinesche, maltrattando i fazionarj: io ordinai alla guardia veneziana di rientrare; la cavalleria restò in colonna sopra i ponti sotto la direzione del luogo-tenente Brugere. Io mi portai di poi dal Provveditore con 50 dragoni, ed avendo parlato con lui in un modo assai vago, e per lungo tempo, affinchè potesse arrivare l’infanteria, gli domandai di parlare con lui a solo, e mutando di tuono assai bruscamente, gli manifestai i vostri ordini, e la mia missione: esso restò sorpreso di stupore, e dopo aver procurato di eludermi domandandomi d’inviare un corriere a Brescia dove era il suo capo, ed esponendomi l’impossibilità di soddisfarmi senza esservi autorizzato, voleva dare degli ordini segreti; io gl’intimai di non muoversi e gli disegnai il circolo di Popilio, dandogli cinque minuti per decidersi: l’infanteria era nella città alta; io poteva essere arrogante senza imprudenza; mi disse allora che gli manifestassi in iscritto la vostra volontà, e che gli esprimessi che in caso di rifiuto avrei impiegata la for-