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dotta che a Brescia, e a Verona. Tostochè ricevei la vostra lettera, presi in considerazione la posizione della città di Bergamo, che feci evacuare da una porzione delle truppe che vi erano. Ho dato l’ordine al General Baraguay d’Hilliers di restituire il castello alla guarnigione veneziana, e di fare il servizio insieme. Rapporto alla tranquillità di Bergamo, le vostre intenzioni, quelle del Governo di Venezia e la bontà di questo popolo mi servono di un pegno sicuro. Conosco il piccol numero delle persone male intenzionate, che, da sei mesi in qua, non cessano di predicare la Crociata contro i Francesi. Guai a loro, se si allontanano dai sentimenti di moderazione, e di amicizia che uniscono i due Governi!

Approfitto, o Sig., con piacere dì quest’occasione per render giustizia al desiderio della tranquillità pubblica, che mostrano il Vescovo di Bergamo, ed il suo rispettabile Clero. Mi convinco giornalmente di una verità ben dimostrata a’ miei occhi, cioè che se il Clero di Francia fosse stato tanto saggio, tanto moderato, tanto attaccato ai principj dell’Evangelio, la Religione romana non avrebbe sofferto in Francia cangiamento veruno; ma la corruzione della Monarchia aveva perfino infettato la classe dei ministri della Religione: non vi si vedevano più uomini di una vita esemplare, e di una pura morale come il Cardinal Mattei, il Cardinale Arcivescovo di Bologna, il Vescovo di Modena, il Vescovo di Pavia, l’Arcivescovo di Pisa: mi è sembrato alcuna volta, discorrendo con questi rispettabili Personaggi, ritrovarmi nei primi secoli della Chiesa.

Vi prego di credere, Signore, ai sentimenti di stima, ec.




Parigi, il 18 nevoso anno 5 (7 Gennajo 1797)


LXXIV - Il Direttorio esecutivo al General in Capo Bonaparte.


Il Direttorio esecutivo ha ricevuto, cittadino Generale, le vostre sei lettere dell’otto nevoso: esso vi risponde