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Parigi, il 5 fiorile anno 5 (4 Maggio 1797)


XCIV - Il Direttorio esecutivo a Bonaparte Generale in capo.


Vi mandiamo, cittadin Generale, la ratifica dei preliminari della pace, che avete firmata con i plenipoteziarj dell’Imperatore, e ci occupiamo tosto del congresso che deve tenersi a Berna, onde sollecitare la conclusione del trattato definitivo. La nostra moderazione sarà ammirata dall’Europa in mezzo ai successi che immortalano le tre armate francesi che occupano l’Alemagna; ma la pace ne sarà più stabile, e noi siamo soddisfatti della saggezza della vostra negoziazione. Facendo ripiegare l’armata dopo le clausole del trattato preliminare, osserverete senza dubbio tutte le precauzioni che esige l’insalubrità del clima nelle pianure dell’Italia: collocate le truppe nelle posizioni dove possano attendere l’esito del congresso senza indebolirsi per le malattie, e senza ammollirsi pel rilassamento della disciplina. Trattando con lealtà della pace, fa d’uopo conservare tutti i nostri vantaggi, ed impedire perciò che il nemico formi delle pretensioni esagerate.

Desideriamo vivamente, cittadin Generale, il vostro ritorno in Francia: siamo impazienti di rivedervi e di darvi tutte le testimonianze dovute ad un Generale che ha onorato la Repubblica, e che avrà un gran nome nell’istoria della guerra della libertà. Ci rincresce di contrariare un momento i vostri desiderj pel riposo, e per la vita privata, dopo aver ottenuto tutti i successi che può offrire la carriera dell’armi; ma la vostra presenza all’armata ci sembra ancora necessaria: ella sola può consolidare il nuovo ordine di cose che è per stabilirsi in Italia. L’organizzazione interna della Repubblica lombarda, la creazione del suo stato militare, le disposizioni che esige la sua indipendenza verso le potenze vicine, e la sua interna sicurezza non possono appartenere che a voi. Poiché lo stabilimento di questo stato libero è uno dei frutti principali delle nostre vittorie, e soprattutto l’opera dell’armata d’Italia, vi troverete particolarmen-