Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/202

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Gli Stati del Duca di Parma, e que’ del Re di Sardegna non tarderanno ad insorgere; intanto io farò tutto quello che mi è possibile per sostenere il Duca di Parma, e il Re di Sardegna. La Repubblica Cisalpina, e la Cispadana difficilmente si riuniranno, di modochè se l’Imperatore acconsente a lasciar la Marca Trevigiana, e il Polesine di Rovigo, sarà possibile unir Venezia con la Repubblica Cispadana. Se al contrario egli vi si ricusasse, queste due Repubbliche sì unirebbero in una, perchè allora è ben provato che la Repubblica Cispadana non sarebbe forte abbastanza per mantenere la città di Venezia come città di provincia. Frattanto io lascio sussistere la Cispadana organizzata separatamente, perchè la sua riunione con la Lombardia renderebbe malcontenta molta gente, e potrebbe esser riguardata dall’Imperatore come una violazione de’ preliminari; e d’altronde, stabilita Bologna per capitale, potremo avere una grande influenza su gli affari di Roma. Voi troverete qui annesso l’ordine che ho dato in questo giorno per la riunione della Romagna alla Repubblica Cispadana. Profitterò di questa circostanza per far fare la nomina di un nuovo Direttorio, essendo assai mal composto quello che avevan nominato. Quando poi sarà conchiusa la pace definitiva con l’imperatore, prenderò le misure per riunire queste due Repubbliche: ma frattanto bisogna che io profitti de’ momenti di riposo per organizzare l’una e l’altra, affinchè se le cose con l’Imperatore si turbassero noi possiamo assicurarci la tranquillità dietro le spalle; e se gli affari di Roma per la morte del Papa prendessero cattiva piega, ci sia possibile partir di là per far tutte le operazioni che divenissero necessarie.