Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/26

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

22

bian sentore. Se poi concludete la pace col Re, ordinate ciò che far si deve rispetto a Genova, Parma, e Roma.

Beaulieu ha tuttavia con sé 26,000 uomini ben forniti: egli ne aveva 38,000 al cominciar della campagna, ed io non ne ho che 28,000; egli ha 4,000 uomini di cavalleria, io non ne ho che 3,600, ed in cattivo arnese.

La Corte di Turino e quella di Vienna promettevansi da questa campagna favorevoli successi: gli eserciti combinati erano di 75,000, io gli ho battuti con 35,000; adesso mi abbisogna soccorso; l’esercito delle Alpi può darmi 15,000 uomini.

Il Generale Chateauneuf Randon doveva restituirmi i 3,000 uomini, che si ritenne a Nimes, e ch’erano destinati per qua; con questo rinforzo l’Italia è vostra, ed io posso nel tempo stesso muovermi contro Napoli e Mantova, massimamente se mi è dato di battere, come spero, gl’inimici fra poco.

È arrivato un ufficiale del Genio; mandatemi, vi prego, dell’artiglieria leggiera. Bramerei d’avere il Generale Baraguay d’Hilliers a servir col suo grado nell’esercito; me ne ha fatto inchiesta egli stesso.




Dal Quartier Generale d’Acqui, 12 Fiorile anno 4

(1 Maggio 1796)


X - Al Cittadino Faipoult (a Genova).


Acclusa qui troverete, mio caro Ministro, la copia della tregua da me conclusa col Re di Sardegna; le nostre truppe sono entrate in Cuneo e in Ceva; domani entrano in Tortona. Noi abbiamo trovato a Cuneo, oltre le vettovaglie della Città, tutti i magazzini dell’esercito Sardo. Beaulieu passa il Po, e va a cercare nel fondo della Lombardia un ricovero contro l’esercito Francese; diceva egli al Re di Sardegna non voler posarsi se non a Lione, ma ne sbaglia la strada.

Non havvi in Piemonte un solo indizio di una rivoluzione, e la Francia non vorrebbe, io mi penso, suscitarvene una a sue spese.