Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/27

Da Wikisource.

Dal Quartier Generale d’Acqui, 12 Fiorile anno 4

(1 Maggio 1796)


XI - Al medesimo.


Jeri giungemmo ad Acqui; Beaulieu fugge sì presto, che non possiamo raggiungerlo. Dimane Laharpe sarà in Tortona, ove ho gran desiderio di conferire con voi intorno ad oggetti essenziali. Mandatemi una nota geografica, storica, politica e topografica de’ Feudi imperiali che confinano con Genova, onde io ne tragga ogni possibile partito.

Mandatemi una nota su i Duchi di Parma, di Piacenza e di Modena, delle forze ch’essi mantengono, delle loro piazze forti, e della ricchezza di questi paesi; mandatemene particolarmente una dei quadri, statue, musei, e rarità che trovansi a Milano, Parma, Piacenza, Modena, e Bologna. Quando noi facemmo la pace con la Spagna, il duca di Parma doveva intervenirvi: perché nol fece? Fate che sieno prestamente spedite per Tortona 6,000 scarpe.

Quanto al cittadino Giacomini, lasciamolo coperto di ignominie e d’obbrobrio, navigare a suo talento. Io ho avvertito il governo della sua condotta, onde non sia più ammesso a servire co’ Francesi.





Dai Quartieri Generali di Piacenza, a’ 20 Fiorile anno 4

(9 Maggio 1796)


XII - Al Cittadino Carnot.


Noi abbiamo finalmente passato il Po. La seconda Campagna è incominciata; Beaulieu sconcertato; egli fa molto male i suoi calcoli e cade sempre negli aguati che gli si tendono: vorrà forse dare una battaglia; poiché quest’uomo possiede l’audacia del furore e non quella del genio: ma egli è molto indebolito per la mancanza dei 6,000 uomini, che furono jeri disfatti, e costretti a