Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/37

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dero mantenermi degno di voi. Crediate d’altronde, che nulla potrà alterar la stima che voi inspirate a tutti coloro che vi conoscono.




Dal Quartier Generale di Lodi, il 25 Fiorile anno 4

(14 Maggio 1796)


XV - Al Direttorio esecutivo.


Ricevo in questo momento il corriere partito ai 18 da Parigi. Le vostre speranze sono adempiute, poiché a quest’ora tutta la Lombardia è in poter della Repubblica. Ieri ho fatto partire una divisione per circondare il castello di Milano. Beaulieu è a Mantova col suo esercito; esso, ha inondato tutto il paese circonvicino; ma v’incontrerà la morte; perocché è il più insalubre dell’Italia. Beaulieu ha tuttora un esercito numeroso: egli ha cominciata la campagna con forze superiori; l’Imperatore gli spedisce un rinforzo di 20,000 uomini, che sono in marcia. Io credo pessimo consiglio spartire in due l’esercito d’Italia; ed è parimente svantaggioso alla Repubblica darne la condotta a due differenti Generali.

La spedizione per Livorno, Roma e Napoli è faccenda di poco momento; essa debbe esser fatta per divisioni a scaglioni, in modo da poterci, mediante un movimento retrogrado, trovare in forza contro gli Austriaci, e minacciare di avvilupparli alla minima mossa, che da loro si facesse. Converrà a tal’uopo e un solo Generale, e che libero sia de’ suoi movimenti e delle sue operazioni. Io ho fatto la campagna senza pigliar consiglio d’alcuno, né cosa avrei fatta che valesse, se dovuto avessi conciliare il mio coll’altrui sentimento. Ho riportato, sebbene in una assoluta penuria di tutto, molti vantaggi, contro forze di assai superiori alle nostre, perché, persuaso che voi avevate in me riposto la vostra fiducia, l’agire fu in me pronto quanto il pensare.

Se mi si frappongono ostacoli d’ogni maniera; se debbo in ogni mia operazione dipendere dai Commissarj del Governo; se questi han facoltà di variare i miei movi-