Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/8

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«che l’amore della verità lo conciasse ai principj dell’ordine moderno, e che a quelli si diede più per convinzione che per inclinazione; motivo, per cui, nel 1792, dopo aver ricevuto la laurea in Torino, dove si era applicato con successo alla Botanica e alla Medicina, fu come sospetto, arrestato». Ottenne la libertà nel 1794; e abbandonando la patria, passò in Francia.

Fin d’allora cominciò a pensare sul modo di elevarsi sopra la sfera comune; vide che l’Istoria moderna presentava un seggio da occupar in Italia; e quindi si rivolse a meditare sugli avvenimenti che aveano reso tanto fomoso il nome di Wasington nell’America settentrionale. Conobbe che dopo la morte del Salvini e del Cocchi scrivevasi in Italia con molta licenza; quindi cercò di formarsi lo stile nella letteratura degli Storici Toscani, e pare in special modo sul Varchi, sul Segni, e sulla traduzione di Tacito del Davanzati. Intanto esercitava la medicina all’armata dell’Alpi, che prese poi la denominazione d’armata d’Italia.

Giuntovi con quella nel 1796, scrisse un Trattato molto esteso sul Governo da darsi alla Lombardia; in esso, al contrario di molti altri, non carezzò i dominatori della sua patria; e l’anno di poi fu dal General Bonaparte inviato con una divisione dell’esercito Francese in Levante. Trovavasi a Corfù nel tempo, in cui vi regnò una grave malattia, che tornato in Italia egli fece conoscere nel suo primo libro dato alle stampe, intitolato Descrizione dell’Isola di Corfù.

Nel 1799 fu chiamato a far parte del Governo provvisorio del Piemonte, nominato dal General Joubert (il quale non conosceva pur di persona, unitamente a Giulio, e Bossi, assai noto nella let-