Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/91

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paese. Io prenderò cura di farmene render conto. Reggio ha fatto la sua rivoluzione, ed ha scosso il giogo del Duca di Modena. È questo forse l’unico paese d’Italia che si sia dichiarato maggiormente per la libertà. Modena aveva tentato di far lo stesso; ma i mille 500 uomini che il Duca vi tiene per guarnigione, hanno fatto fuoco sul popolo, ed hanno dissipato il tumulto.

Io credo che la cosa più espediente sarebbe, dichiarare rotta la tregua, atteso che egli è ancora debitore di 5, in 600 mila lire, e di porre questa piazza nello stato di Bologna, e Reggio. Sarebbero tanti nemici che avremmo di meno, poiché la Reggenza non dissimula il timore che noi gli incutiamo, e l’allegrezza che essa prova dei successi dei nemici. Vi prego a volermi sopra di ciò dare i vostri ordini.

Credo che non bisogni lasciar questo Stato nella situazione d’incertezza in cui si trova, ma dichiare al plenipotenziario che avete a Parigi, rotte le negoziazioni. In luogo di avere un nuovo nemico avremo al contrario dei soccorsi, e degli alleati nei popoli riuniti di Modena, e di Reggio. Frattanto siccome l’aspetto degli affari cangia ogni 15 giorni in questo paese, poiché seguita le operazioni militari, e siccome sarebbe necessario che la vostra rottura con Modena non accadesse in un istante in cui non potessi disporre di mille 500 uomini, (lo che potrò dentro alcuni giorni) per stabilire un nuovo ordine di cose in questo paese, così voi potrete dichiarare all’Inviato di Modena, che mi avete fatto intendere le vostre intenzioni, e che m’incaricate della conclusione della pace col suo Principe. Egli verrebbe al Quartier Generale, avendo voi cura di significarli che vi si trovi prima di 12 giorni. Allora gli dichiarerei che tutti i trattati son rotti: nel medesimo istante le nostre truppe entreranno in Modena, faranno deporre le armi alla guarnigione, prenderanno per ostaggi i più accaniti aristocratici, e porranno negl’impieghi di Modena gli amici della libertà. Voi avrete allora Modena, Reggio, Bologna, e Ferrara, dove la massa del popolo s’imbeve ogni giorno più dei principj di libertà, dove la maggior parte ci riguarda come liberatori, e la nostra causa co-