Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/92

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me la loro. Gli stati di Modena si estendono fina a Mantova; voi sentite quanto ci è interessante di averci, invece di un governo nemico, un governo simile a quello di Bologna, che ci sarebbe intieramente favorevole. Noi potremmo, nella pace generale, dare lo stato di Mantova al Duca di Parma; il che sarebbe una cosa politica sotto tutti i rapporti: ma sarebbe utile che voi ciò faceste conoscere all’Ambasciadore di Spagna, perchè questo torna a pro del Duca di Parma; cosa che lo impegnerebbe a renderci molti servigi. Poichè siamo alleati colla Spagna, non sarebbe poco che il Duca di Parma unisse alla nostra armata uno dei suoi reggimenti di 7, o 800 uomini: avrei allora disponibile un egual numero di nostre truppe, e tutti gli abitanti del Ducato di Parma riguarderebbero la nostra causa come la loro: il che è sempre molto.

Io impiegherei questo corpo contro Mantova, o per la scorta dei prigionieri, e dei convoj, cosa che la nostra gente fa malissimo: di quattro mila prigionieri se ne salvano ordinariamente mille, il che deriva dal piccolo numero di guardie, che posso mettervi. Ho procurato per le scorte 400 uomini milanesi, e ciò mi è perfettamente riuscito; bisognerebbe ancora che il Duca fosse obbligato a fornirci un battaglione di guastatori composto di 600 uomini con gli arnesi da campagna. Lontani come siamo dalla Francia, sarà per noi un buon soccorso l’alleanza di questo Principe, essendo i suoi stati situati sul teatro della guerra. I Barbetti infestano le nostre comunicazioni; non sono essi più assassini isolati, ma sono corpi organizzati di 4, o 500 uomini. Il generale Garnier alla testa di una colonna mobile, che io ho organizzato, occupa in questo momento Tenda; ne ha arrestati, e fatti fucilare una dozzina. L’amministrazione del dipartimento del Varo ha ricusato di somministrare 200 uomini, i quali ho requisiti per formare questa colonna mobile. Il Generale Willot non solo ha ricusato di obbedire ad un ordine, che ho dato per la partenza del decimo battaglione dell’Aine, ma ancora ha ritenuto l’undecima mezza Brigata che il Generale Chateau-neufrandon mandava all’armata, ed uno squadrone del diciottesimo