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Pagina:Brevio, Cademosto - Novelle.djvu/13

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sapere potè del Brevio1 Il quale fu cittadino viniziano, e fiorì intorno alla metà del secolo XVI. Vuolsi ancora ch’ei fosse canonico di Ceneda, e gran cortigiano. Volgarizzò un’Orazione d’Isocrate, quella del Governo de’ Regni a Nicocle re di Cipri, che fu più volte stampata. Sue Poesie e sue Lettere leggonsi sparse in varie Raccolte. Ma l’opera sua, se non migliore, certo per l’utilità dell’argomento più desiderabile, rimase finora inedita; la quale è un Trattato della creanza de’ Prelati: e Pietro Aretino, uomo saputo in questo materie e desideroso dell’emenda del prossimo, sollecitava con ogni stimolo il Brevio perchè la volesse pubblicare. Ove piaccia alla fortuna che quel manuscritto mi venga alle mani, io mi farò stretta coscienza di offerirtelo, o lettore; se non che forse v’ebbero tali, cui tornò utile che il fuoco lo consumasse.

  1. Mazz., Scritt. ital., art. Brevio.