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Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/347

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questo dilemma: o non ammettono i fatti perchè sono troppo maravigliosi, o non ammettono gli spiriti perchè non fanno abbastanza maraviglie. Rari sono gli sperimentatori che sanno sperimentare senza credere nè negare, adoperando la prima fra le virtù dello scienziato, che è quella di saper dubitare, e dubitare non solo del sì, ma anche del no, e che intanto sperimentano come se potesse essere, e che hanno costanza di provare e riprovare fin che riescono ad un experimentum crucis. Rari quelli che ammettono che la rarità delle manifestazioni convincenti può derivare dalla difficoltà di manifestarsi. Rari anche quelli che dopo aver osservato con pazienza sanno giudicar bene. Lo spirito si confonde col medio; noi non sappiamo come; certo è che nelle idee, nello stile e nella scrittura della comunicazione medianica c’è sempre poco o tanto che non si deve attribuir al defunto, perchè viene dall’interpretazione del medio; ma non si deve esagerare in senso contrario ed attribuire tutto al medio. La proporzione fra i due elementi è molto variabile. E la separazione di questi due elementi pochi sanno farla, perchè ai più manca una di queste due condizioni: mente osservatrice dei particolari, carattere imparziale fino in fondo all’incosciente. Pochi sono disposti a comprendere che può esser vero che ci voglia un medio adatto e uno spirito adatto; che per disegnare la facciata della cattedrale di Rouen senza averla veduta (come accadde a un mio conoscente, che tutti dicono persona onestissima), conviene che ci sia un medio disegnatore