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regolato, che tutti, e più che gli altri simile a sè stesso; secondo, men regolato è il diurno; terzo l’irregolato chiamiamo l’emisperico; quarto irregolatissimo è il polare over colurale.

Smi. Questi moti vorrei sapere, con qual ordine e regola il Nolano ne farà comprendere?

Pru. Ecquis erit modus? Novis usque, et usque semper indigebimus theoriis?

Teo. Non dubitate, Prudenzio, perchè del buon vecchio non vi si guastarà nulla. A voi, Smitho, mandarò quel dialogo del Nolano, che si chiama Purgatorio de l’inferno; ed ivi vedrai il frutto de la redenzione. Voi, Frulla, tenete secreti i nostri discorsi, e fate, che non venghino a l’orecchie di quelli, che abbiamo rimorduti; a fin che non s’adirino contra di noi e venghino a donarne nuove occasioni, per farsi trattar peggio e ricever miglior castigo. Voi, maestro Prudenzio, fate la conclusione, ed una epilogazione morale solamente del nostro tetralogo; perchè l’occasione specolativa, tolta da la Cena de le Ceneri, è già conclusa.

Pru. Io ti scongiuro, Nolano, per la speranza che hai ne l’altissima ed infinita unità, che t’avviva ed adori; per gli eminenti numi, che ti proteggono e che onori; per il divino tuo genio, che ti difende, ed in cui ti fidi, che vogli guardarti di vili, ignobili, barbare ed indegne conversazioni; a fin che non contraggi per sorte tal rabbia e tanta ritrosia, che divenghi forse come un satirico Momo tra li dei, e come un misantropo Timon tra gli uomini. Rimanti tra tanto appo l’illustrissimo e generosissimo animo del signor di Mauvissiero, sotto gli auspizii del quale cominci a pubblicar tanto solenne filosofia; chè forse verrà qualche sufficientissimo mezzo, per cui gli astri,