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va dire che Dio ci aveva esauditi per intercessione della Vergine Santissima, e fatta la grazia e liberali dal contagio; perchè passavano due e tre giorni alle volte, che nessuno moriva, tal che le cose erano a bonissimo termine. Al contrario della Città, perchè in quel tempo il morbo e la peste più signoreggiava.„

Il cronista, dopo essersi difuso a descrivere la peste come propagata anche ad arte in Milano, continua così: “Alli dodici di luglio questi maledetti magliardi alcuni di loro uscirono fuori della città con queste composizioni fatturate, ed andavano per le campagne, ungendo le pigne (i mucchj) del grano e furono seguitati in particolare da quelli di Cerro e della cascina di S. Giorgio, i quali andando alla volta di Gallarate untarono la cascina della Cagnola per cognome la cascina de'Giorgiati, un millio vicino a Busto posta sopra la strada milanese di Selva lunga. Erano tre bene a cavallo quali furno seguitati da quelli di Gallarate, ma perchè avevano troppo vantaggio non fu possibile arrivarli, nè sopragiungerli, perchè correvano a piedi giunti, come tanti corsieri alati.

„ Il medesimo giorno dell'istesso mese, che fu un venerdì, fu preso un certo frate converso della religione de Servi, il quale stava per cercante ad un certo conventicello nel luogo di Magnago discosto dalla terra circa cento passi verso Castano, dove ordinariamente dimorano due frati soli, uno di messa e l'altro di cerca.

„ A questo fraticello converso senza saputa del padre compagno fu dato un giorno di S. Margarita da un certo scrittore in Milano molti zecchini per premio e pagamento di ungere otto terre quali sono queste: Gallarate, Busto Arsizio, Sacconago, Samarate, Magnago, Buscate, Castano e Cuggiono, e quando fu fatto prigione gli trovarono addosso sessanta zecchini. — Andò prima