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20 la croce rossa nel terremoto calabro—siculo del 1908


Non è necessario ch’io enumeri le diverse forme sotto le quali si manifestò l’opera della Croce Rossa; i diversi Comitati, fra cui mi piace ricordare quello di Napoli, primo qui giunto; gli ospedali così bene provveduti, l’assistenza sanitaria, portata nei più alti villaggi dell’Aspromonte; i treni-ospedali, che sì resero tanto utili; l’opera di soccorso apportata colle generose, oculate distribuzioni di viveri ed indumenti.

L’opera della Croce Rossa fu superiore ad ogni elogio, specie se si tiene conto ch’essa fu chiamata ad agire in condizioni difficilissime, senza che le sia stato lasciato il tempo per procedere ad una regolare mobilitazione.

Ne sono lieto come soldato perchè ne traggo sempre maggior fiducia pel giorno in cui dovrà esplicarsi in altri campi l’opera della Croce Rossa; ne sono lieto come comandante in questa regione, pel beneficio grande ch’essa ha recato in tanta sventura.

Nell’esprimere alla S. V. il mio grande compiacimento per il vivo interessamento di tutto il personale e particolarmente per l’intelligenza e l’operosità del delegato Marchese Negrotto, esprimo altresì, sicuro interprete dell’animo di queste genti, i sentimenti di viva gratitudine che legheranno questa contrada alla nobilissima istituzione della Croce Rossa.

Con i sensi del più profondo ossequio

Il Tenente Generale Comandante del Corpo d’Armata

firmato : Mazzitelli



comando

del

XII CORPO D'ARMATA


N. 2155 di Protocollo


Oggetto:

Terremoto Calabro—Siculo.


Palermo, 19 febbraio 1909

All'On. Senatore Taverna

Presidente della Croce Rossa Italiana

ROMA

Ill.mo Senatore,

Benchè la relazione ufficiale del direttore generale del servizio sanitario nelle località colpite dal terremoto non mi sia ancora pervenuta, tuttavia sento il dovere di non più oltre indugiare a farle noto tutto il mio compiacimento per l’opera volonterosa e benefica spiegata, con grande larghezza di mezzi, dalla benemerita Associazione della Croce Rossa, che la S. V. Ill.ma tanto degnamente presiede, in pro’ delle sventurate popolazioni colpite dal terremoto.