Pagina:Cagna - Un bel sogno, Barbini, Milano, 1871.djvu/144

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rozza fu in vista, ed allorquando scomparve dagl’occhi suoi, ella rientrò in casa sfogandosi in lagrime..... Povera Laura!

Ermanno ripassò in fretta da Paolo per prendervi la valigia, e trovò l’amico ancora in letto. Non eravi tempo da perdere, lo salutò promettendogli di scrivere appena in Brescia, e risalì sulla vettura che lo attendeva in istrada.

Giunse alla stazione pochi minuti prima della partenza, e prese posto in un vagone. — Poche ore dopo Ermanno discendeva a Brescia.


Ermanno a Laura

«Mia cara Laura

«Egli è vero pur troppo che le ore liete trasvolano rapide come lampo, mentre quelle del dolore passano lentamente trascinando a stento i loro eterni minuti — Quei pochi giorni di mia dimora a Milano mi sembrano un sogno di cui io serbo soavissime rimembranze, un’onda di felicità che passò d’un tratto, e che ora mi lascia in una angoscia senza fine!

«Da tre giorni sono in Brescia e nonpertanto non seppi ancora avvezzarmi alle mie solite abitudini; da tre giorni vivo qui preda d’una tristezza che mi desta lo scoraggiamento della vita. Io l’aveva preveduta questa fase di dolore che mi assalirebbe nel separarmi da te adorata Laura, e chissà quando potrò trovare un po’ di tregua a questa sconfortante mestizia che intristisce tutti gli oggetti che mi circondano.

«Quando ti rivedrò?... Quando mi sarà dato di stringerti la mano, di sentire del tuo labbro quelle parole