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26 e. cais di pierlas

tam infra comitatu quaminfra marca, e per contro in loro favore, spetterà la facoltà di prendere la legna, di cacciare, di usar delle acque e dei pascoli fino al mare, (dunque lungo il corso della Roia fino a Ventimiglia) sine contradictione supradicti comitis vel eorum heredibus.

Nè della famiglia dei Marchesi di Susa, questo marchese Ardoino fu il solo ad avere giurisdizione sovra quelle regioni, poichè eziandio del figlio di lui marchese Guido si rintracciarono documenti, che lo dimostrano possessore della stessa Marca.

Non è da confondersi questo Guido ancora vivente nel 1047 con altro marchese Guido già morto nel 1040, fratello o cugino di Olderico Manfredo1, che ebbe per figlio un Olderico donatore al Monastero di San Silano di Romagnano il 20 ottobre 10402 e stipite presunto, con validissimi criterii, dei Marchesi di Romagnano.

Del marchese Guido dianzi accennato sappiamo che ebbe per padre un marchese Ardoino, come dall’atto di conferma datogli nel 10263 dall’imperatore Corrado per i suoi diritti e beni ereditari o di acquisto, che possedeva in un col fratello Bosone a Susa, a Torino, ecc.; e pochi anni dopo, nel 1036, lo troviamo menzionato con titolo di marchese nelle terre dell’antico contado d’Auriate, in documenti che dal Doglio, dotto raccoglitore di storia patria, furono ritrovati nell’archivio dei Marchesi Morozzo.

Il primo di tali documenti e dell’anno 1036. Anno Domini MXXXVI, VII Kal. Jun. ind. IV. Chartam donacionis fecit dompnus Wido Marchio ecclesie sancti Dalmacii de Pedona ad luminaria ipsius ecclesie, eorum

  1. Terraneo, Adelaide illustrata.
  2. Mon. Hist. patr. Chartarum, T. II, cvii.
  3. Mon. Hist. patr. Chart. T. I, cclvvi.