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verra arriver avec plaisir; je suis persuadé que vous pouvez nous être d’une grande utilité.
«Je peux partir d’un moment à l’autre, de manière que je ne peux plus m’occuper pour à présent de la milice communale. Dites au ministre que vous partez pour suivre le Roi, afin que ceux qui doivent s’occuper de la milice s’en occupent.
«Mon cher, il me semble que tout va bien. Je vient de recevoir une lettre du Gouvernement provisoire qui demande qui je presse le Roi pour aller à son secours, car les forces Autrichiennes sont encore grandes, et eux n’ont plus de moyens.
«J’espère vous revoir avec grand plaisir à Alexandrie, lorsque j’y passerai en venant de Casale.
«Sayez gai; à vous revoir.
«Votre tout affectionné «Victor de Savoie.» |
Ma re Carlo Alberto, mutando poscia consiglio e pensando che il d’Azeglio la cui autorità e influenza sugli animi dei proprî concittadini gli erano note, poteva rendere anco più importanti servigî alla patria ed a lui rimanendo nella capitale, ne lo fece pregare. Obbedì il d’Azeglio, e poco dopo, quando avevan luogo le prime elezioni generali per la Camera dei Deputati, il paese dava al nostro protagonista una prova amplissima del gran conto che faceva di esso scegliendolo, come già notammo, a proprio rappresentante in ben sei collegî. Ma quasi contemporaneamente il Re lo nominava a far parte del Senato del Regno, onore che non senza qualche ritrosia era accettato dal marchese Roberto, il quale desiderava piuttosto far parte dell’altro ramo del Parlamento. Ma le vive istanze direttegli dal ministro dell’interno, marchese Vincenzo Ricci, il quale gli faceva osservare il Senato, più che la Camera, aver d’uopo di persone che numerosi collegi avrebbero elette a deputati, giacchè importava assaissimo che l’autorità degli uomini di quell’alta Assemblea fosse grande e rispettata, la vinsero sulla sua inclinazione. Nominato questore in seno al Senato, il d’Azeglio, quando sopraggiunsero i giorni delle patrie sventure, rese ancora importantissimi servigî alla capitale e allo